Esplora contenuti correlati

Quote di genere

Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 30 novembre 2012 (entrato in vigore il 12 febbraio 2013) attribuisce al Presidente del Consiglio dei Ministri, compiti di monitoraggio e vigilanza sull’applicazione delle quote di genere negli organi di amministrazione e controllo delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni a livello centrale, regionale e locale, costituite in Italia e non quotate sui mercati regolamentati.

Dalla medesima data, il Dipartimento per le pari opportunità, Ufficio per le politiche delle pari opportunità esercita  in via esclusiva i compiti istruttori propedeutici all’esercizio delle predette funzioni.
 
Il citato DPR n. 251 del 2012, ai sensi dell’articolo 3 della legge 12 luglio 2011, n. 120, stabilisce i termini e le modalità di attuazione della disciplina concernente la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società, costituite in Italia, controllate ai sensi dell’articolo 2359 codice civile dalle pubbliche amministrazioni.

Le società costituite in Italia non quotate controllate ai sensi dell’articolo 2359 (primo e secondo comma) del codice civile da pubbliche amministrazioni (intendendosi per P.A. quelle definite nell’articolo 1, comma 2, del d.lgs 165/2001)  prevedono nei propri statuti che la nomina degli organi di amministrazione e di controllo sia effettuata secondo modalità tali da garantire che il genere meno rappresentato ottenga almeno un terzo di ciascun organo sociale (articolo 2 DPR 251/2012).
 
Il criterio delle c.d. “quote” si applica per tre mandati consecutivi a partire dal primo rinnovo successivo alla data di entrata in vigore del menzionato DPR  251/2012 (12 febbraio 2013).
Per il primo mandato la quota riservata al genere meno rappresentato è pari ad almeno un quinto (20%) del numero dei componenti dell’organo (articolo 3 DPR 251/2012). Per i successivi mandati la quota da riservare al genere meno rappresentato è pari ad un terzo (33%).
 
Qualora venga accertato il mancato rispetto della quota, il Presidente del Consiglio dei ministri o il Ministro delegato per le pari opportunità diffida la società a ripristinare l’equilibrio tra i generi entro 60 giorni. In caso di inottemperanza, alla diffida è fissato un ulteriore termine di 60 giorni decorso il quale, ove la società non provveda ad adeguarsi, i componenti dell’organo decadono.
 
L’Ufficio per le politiche delle pari opportunità del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri è la struttura deputata ad espletare le funzioni di monitoraggio e di vigilanza sull’attuazione della normativa al fine di assicurare il raggiungimento di un’adeguata rappresentatività di genere nelle attività economiche ed una più incisiva presenza femminile nella governance delle imprese (articolo 4 del DPR 251/2012).

Si riportano di seguito i principali compiti istruttori che il Dipartimento per le pari opportunità è chiamato a svolgere:

• controllare la corretta applicazione delle disposizioni normative;

• predisporre l’elenco delle società controllate da pubbliche amministrazioni nonché della composizione aggiornata degli organi societari; 

• raccogliere le segnalazioni sulla mancata attuazione della normativa;

• esaminare le segnalazioni pervenute;

• predisporre i provvedimenti di diffida a firma dell’autorità politica;

• verificare l’ottemperanza alle diffide;

• emanare i provvedimenti di chiusura del procedimento ovvero i provvedimenti di presa d’atto di adeguamento alle diffide, in caso di adeguamento alla normativa da parte delle società;

• elaborare la relazione al Parlamento sullo stato di applicazione della normativa di cui al DPR 30 novembre 2012, n.251.
 
Le società ricadenti nell’ambito di applicazione del DPR (articolo 4, commi  2 e 3, del DPR 251/2012) comunicano la composizione degli organi sociali entro 15 giorni dalla data di nomina degli stessi o dalla data di sostituzione in caso di modificazione della composizione in corso di mandato.
Le comunicazioni dovranno essere effettuate attraverso una procedura online accessibile all’indirizzo www.monitoraggioquotedigenere.gov.it

Chiunque abbia interesse può, altresì, segnalare all’indirizzo di posta elettronica certificata segreteria.interventipariop@pec.governo.it  la carenza di equilibrio tra i generi  nella composizione degli organi sociali delle società ricadenti nell’ambito di applicazione del DPR 251/2012.

Per saperne di più

Torna all'inizio del contenuto