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Il sostegno economico alle vittime della violenza di genere

Le misure istituite allo scopo di favorire l'emancipazione delle donne vittime di violenza maschile da forme di sudditanza economica che possono anche determinarsi o acuirsi nei casi in cui le donne denuncino le violenze subite e si allontanino da contesti di supporto economico basati sui rapporti familiari o sociali nei quali le violenze si sono manifestate, sono il microcredito di libertà e il reddito di libertà. 

Microcredito di libertà

Istituito con protocollo d'intesa del 3 dicembre 2020 tra la Ministra  per le pari opportunità e la famiglia e Abi, Federcasse, Ente nazionale per il microcredito e Caritas italiana, è uno strumento finanziario con l'obiettivo specifico di supportare e accompagnare le donne vittime di violenza e assistite dai Centri Antiviolenza in un percorso di emancipazione anche economica  accedendo al microcredito d’impresa o al microcredito sociale. 

Tramite le risorse del bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le pari opportunità è costituito un apposito Fondo per il microcredito di libertà.

Il Fondo interviene con modalità diverse a seconda della tipologia di microcredito:

  1. il microcredito d’impresa: il Fondo interverrà contribuendo ad abbattere il TAEG del finanziamento concesso alla donna dagli istituti bancari;
  2. microcredito sociale: il Fondo opererà sia ai fini dell’abbattimento del TAEG, sia come Fondo di garanzia nei casi di mancata restituzione delle rate di prestito.

Il Dipartimento per le pari opportunità ha sottoscritto un Accordo di Collaborazione con l’Ente Nazionale per il Microcredito  al quale spetta il compito di gestire il Fondo. 

Tramite la sottoscrizione di una Convenzione, è stata formalizzata la collaborazione con la Caritas Italiana, firmatario del Protocollo, che interverrà con propri operatori sull’intero territorio nazionale, accompagnando e supportando le donne che intendono accedere al microcredito sociale.

Reddito di libertà

Il Reddito di libertà in favore delle donne vittime di violenza è stato introdotto dall’art. 105-bis del decreto legge  n. 34/2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77/2020. Fa parte degli strumenti messi in campo nell’ambito del Piano nazionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne, nell’asse di promozione dell’autonomia e del protagonismo, e delle misure volte a contenere i gravi effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, in particolare per quanto concerne le donne in condizione di maggiore vulnerabilità. Il Reddito consiste in un contributo economico, stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, concesso in un’unica soluzione per massimo dodici mesi.

Il contributo in riferimento è destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, residenti nel territorio italiano (cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno), seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, e finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli/delle figlie minori. 

La domanda deve essere presentata all’INPS per il tramite degli operatori comunali del Comune di residenza, secondo le modalità descritte nell'apposita circolare

PER INFORMAZIONI
Email progettomdl@microcredito.gov.it
Sito web microcreditodiliberta.it

Per saperne di più

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