Nel 2022 più risorse per le politiche per le pari opportunità e la parità di genere

6 luglio 2022

Le risorse dedicate alle tematiche delle pari opportunità e della parità di genere e quelle finalizzate al contrasto della violenza contro le donne e la violenza domestica, nel 2022 sono aumentate sensibilmente.

Al netto delle risorse per il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, il cui stanziamento era previsto per legge fino al 2021, si registra infatti un incremento complessivo delle risorse del bilancio del Dipartimento per le pari opportunità del 37% rispetto al 2021.

Gli stanziamenti del 2022, che già al momento dell’approvazione del bilancio ammontavano a 81,2 milioni di euro, sono stati successivamente incrementati fino a raggiungere l’importo di 98,4 milioni. Tale ammontare risulta superiore del 37% rispetto allo stanziamento definitivo del 2021, pari a 71,9 milioni.

In particolare, le risorse finalizzate alle politiche per la parità di genere e all’empowerment femminile ammontano a complessivi 21,7 milioni, con un incremento del 29% rispetto all’anno precedente (16,8 milioni di euro). Tale incremento è da ricondurre principalmente all’istituzionalizzazione, inserita nella Legge di Bilancio 2022 su impulso della Ministra per le pari opportunità e la famiglia, del Piano strategico nazionale per la parità di genere e al contestuale stanziamento di risorse a regime a questo dedicate, quantificate in 5 milioni di euro a partire dal 2022.

Con riferimento invece alle politiche volte al contrasto e alla prevenzione della violenza di genere, nel 2022 risultano assegnate al bilancio del Dipartimento risorse pari a 56,3 milioni di euro, con un incremento del 63% rispetto allo stanziamento definitivo del 2021 (34,5 milioni). Gli incrementi, disposti in parte sulla base della Legge di Bilancio 2022,  sono finalizzati, tra l’altro, all’attuazione del Piano Strategico Nazionale contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, al quale sono destinate risorse a regime pari a 5 milioni di euro, al rifinanziamento del Reddito di libertà per le donne vittime di violenza, al rafforzamento dei servizi specializzati a supporto delle vittime (centri antiviolenza e case rifugio), nonché al potenziamento dei programmi per il recupero degli uomini autori di violenza.

Risultano invece pressoché invariate le risorse destinate agli interventi in materia di tratta di esseri umani e per il contrasto alle discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

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