Centri Antiviolenza, l’indagine e la mappa dell’Istat

29 ottobre 2019

Nel 2017 si sono rivolte ai Centri antiviolenza 43.467 donne; il 67,2% ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza. Tra le donne che hanno iniziato tale percorso, il 63,7% ha figli, minorenni nel 72,8% dei casi. Le donne straniere costituiscono il 27% di quelle prese in carico. E’ quanto emerge dall’indagine condotta dall’Istat, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità, il CNR e le Regioni, sui 281 Centri antiviolenza (CAV) che svolgono attività a sostegno delle donne maltrattate e dei loro figli.
I risultati del rapporto, in parte già anticipati dal Dipartimento per le Pari Opportunità lo scorso luglio, fotografano le differenze organizzative a livello territoriale, la gestione delle emergenze, e i servizi offerti dai Centri.

Le modalità per entrare in contatto con i Cav sono di vario tipo: il 95,3% dei Centri mette a disposizione il numero telefonico 1522, che accoglie le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking, il 97,6% dei Centri garantisce una reperibilità h24. In alternativa si può andare presso i singoli Centri, aperti mediamente 5 giorni a settimana per circa 7 ore al giorno. L’89,7% dei Centri è aperto 5 o più giorni a settimana.

I servizi offerti sono molteplici, dall’accoglienza (99,6%) al supporto psicologico (94,9%), dal supporto legale (96,8%) all’accompagnamento nel percorso verso l’autonomia abitativa (58,1%) e lavorativa (79,1%) e in generale verso l’autonomia (82,6%). Meno diffusi, il servizio di sostegno alla genitorialità (62,5%), quello di supporto ai figli minori (49,8%) e quello di mediazione linguistica (48,6%). L’82,2% dei Centri effettua la valutazione del rischio di recidiva della violenza sulla donna.

Per gestire le situazioni di emergenza l’85,8% dei Centri antiviolenza è collegato con una casa rifugio.

I Centri antiviolenza hanno profili organizzativi diversi sul territorio. Per erogare i servizi, il 68,5% lavora in collaborazione con le reti territoriali antiviolenza. Laddove la rete non esiste, i Centri hanno comunque siglato protocolli bilaterali con i soggetti che si occupano di violenza contro le donne (75,9% dei casi dove non esiste una rete).

Qui di seguito il rapporto integrale Istat e le tabelle

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