Aree degradate, Bonetti: sbloccati 300 milioni

29 gennaio 2020

È stato registrato dagli organi di controllo, ed è quindi pienamente operativo, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2020 che, modificando la precedente normativa (DPCM 6 giugno 2017), consente di sbloccare quasi 300 milioni di euro per progetti di miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. In particolare, le risorse consentiranno lo sviluppo di servizi sociali ed educativi, attraverso il recupero e la riqualificazione di spazi e ambienti degradati, che le singole comunità potranno destinare ad asili nido, centri per l’infanzia e per la protezione delle donne vittime di violenza o le vittime di tratta.

La norma prevede, inoltre, una sostanziale semplificazione delle procedure amministrative, che consentirà al Dipartimento per le Pari opportunità di sottoscrivere le Convenzioni con gli oltre 200 comuni, già a suo tempo individuati come beneficiari nell’ambito del “Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate”.

«Destiniamo risorse ad un progetto importante, nato dall’intuizione dell’utilità di recuperare il patrimonio edilizio esistente, senza consumo di territorio, e rivitalizzare luoghi di incontro e di socialità, sul quale continuiamo a credere ed investire – spiega la Ministra Elena Bonetti -. Lo facciamo in una necessaria sinergia con i comuni, che significa alleanza di competenze nel Paese per mettersi al servizio di tutti i cittadini. È un provvedimento con il quale vogliamo affermare anche un modo diverso di guardare ai territori e di interpretarli: non si tratta di “periferie sociali”, ma di “luoghi di umanità”, ovvero il centro del nostro essere sociale e comunità».

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