Accordo con la Ministra dell’Interno Lamorgese per l’accoglienza nei Centri Anti Violenza e nelle Case Rifugio

24 marzo 2020

A seguito dell’interlocuzione con la Ministra per le Pari Opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha inviato una Circolare a tutte le Prefetture perché, a seguito delle difficoltà riscontrate in questa gravissima emergenza nell’accogliere delle donne vittime di violenza, possano essere individuati e resi disponibili ulteriori alloggi, con la garanzia della necessaria sicurezza sanitaria.

Nella Circolare del Ministro dell’interno si rimarca che le misure adottate dal Governo e i relativi obblighi sul rispetto del distanziamento sociale (isolamento dei malati, quarantena dei soggetti esposti, misure per i luoghi di lavoro, divieto di assembramento) per contenere la diffusione dell’epidemia da Covid-19, possono  ripercuotersi sull’operatività dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio,  strutture destinate a offrire accoglienza, tutela e sostegno alle donne vittime di violenza nei territori.

Per superare tali difficoltà, con la Circolare si invitano i Prefetti, con il coinvolgimento dei Sindaci e delle associazioni che operano sul territorio, ad individuare, o a confermare laddove già esistenti, nuove soluzioni alloggiative, anche temporanee, nelle quali offrire ospitalità alle donne vittime di violenza che per motivi sanitari non possono trovare accoglienza negli esistenti Centri Anti Violenza e nelle Case Rifugio.

Ciò è possibile in base all’articolo 6 del decreto legge 17 marzo 2020, che prevede la requisizione in uso, anche temporaneo, di strutture alberghiere o altri immobili idonei per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, nei casi in cui le misure stesse non possono essere attuate presso il domicilio della persona interessata.

Pertanto, nel caso si trovino in situazione di difficoltà ad offrire accoglienza alle vittime, i Centri Anti violenza e le Case Rifugio  possono rivolgersi alle Prefetture per trovare adeguate soluzioni.

Il Dipartimento per le Pari Opportunità mette a disposizione risorse straordinarie per la copertura degli oneri.

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