25 novembre, Ministra Bonetti: Cammino contro violenza trovi nuovo slancio nella coscienza del Paese

26 novembre 2020

Messaggio della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Prof.ssa Elena Bonetti, per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il presente discorso è stato pronunciato il 25 novembre 2020 durante la Commemorazione delle donne vittime di violenza che ha avuto luogo a Palazzo Chigi con la partecipazione del Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte.

“Grazie innanzitutto di essere con noi in questa commemorazione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Ringrazio innanzitutto il Presidente Conte, con il quale condividiamo il percorso difficile del contrasto alla violenza contro le donne e che ha voluto portare dentro Palazzo Chigi questo momento, segno dell’impegno fattivo di tutto il Governo per le donne del nostro Paese.

Lo facciamo per ricordare il percorso fatto in tutti questi anni dal mondo dell’antiviolenza. Dalle vittime, dalle operatrici e dagli operatori, dalla rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio, dalle forze di polizia, la giustizia, gli operatori sanitari, la stampa, i corpi intermedi, la scuola, le istituzioni, il mondo dell’impresa, e tutti i cittadini che sempre più considerano il contrasto della violenza contro le donne una parte della loro personale responsabilità.

Tutti insieme abbiamo fatto un cammino lungo e faticoso, che deve oggi trovare uno slancio nuovo nella coscienza di tutto il Paese.

A conclusione di questa Giornata siamo qui a rinnovare la nostra ferma posizione contro un fenomeno i cui numeri, le cui storie, raccontano una drammatica trasversalità. Un fenomeno che in un anno ha già visto tanto dolore, ferite, umiliazioni, tutte le violenze che le donne hanno dovuto subire. Le abbiamo contate fino ad oggi.

Alle donne vorrei dire che la violenza si nutre di solitudine e isola le sue vittime.

La violenza inganna e convince che sei sola. Ma non è vero che sei sola.

Perché quell’uomo che sta usando violenza contro di te, di qualsiasi natura sia questa violenza – fisica, psicologica, sessuale, economica – ti vuole convincere che sei sola per trattenerti ancora nella sua violenza. Per negare la tua libertà e la tua dignità personale.

Ti dice che magari quella sua violenza è amore. Non è vero. Non è amore la violenza. Perché l’amore non può generare alcuna forma di violenza. Sappi che chiedere aiuto significa poter salvare te e i tuoi figli ed è per questo che il numero del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il 1522,  è operativo 24 ore su 24 e garantisce un totale anonimato alle donne che vi si rivolgono.

Chiamarlo consente alle donne di iniziare un percorso di uscita dalla violenza. Un percorso nuovo, di libertà e di speranza.

Perché contrastare la violenza è aprire percorsi di libertà. Ed è per questo che anche quest’anno vogliamo continuare a dire con forza alle donne: libera puoi.

Libera puoi recuperare un’autonomia economica.

Libera puoi dire basta.

Libera puoi ricominciare. Per te e per i tuoi figli.

Ecco perché il nostro prossimo passo sarà investire ancora di più con forza e decisione nelle reti di comunità che sostengono e accompagnano le donne vittime di violenza. Noi siamo al fianco di tutte le donne e continueremo ad esserlo.

Per domani ho convocato una Conferenza straordinaria di tutti i soggetti che sono impegnati nel mondo dell’antiviolenza per una verifica del nostro Piano Strategico Nazionale e per mettere le basi del nuovo Piano triennale. E da dicembre lavoreremo anche sulle basi culturali che sono alla base della violenza, e che si insidiano nelle disuguaglianze tra le donne e gli uomini del nostro Paese, e daremo vita al primo Piano Strategico Nazionale per la parità di genere.

Oggi è una Giornata per guardare al cammino fatto e ancora di più per provare a strappare ancora tante donne alla violenza, che possono dare una speranza a loro se stesse e ai propri figli. Ed è una Giornata per ricordare le donne che purtroppo non ci sono più.

Lo facciamo nella consapevolezza che oggi, specialmente in questo tempo inedito, siamo tutti chiamati a una responsabilità grande: dire parole di verità sulla violenza contro le donne, dire che la violenza non ha giustificazioni mai. È il tempo di dire insieme che noi ripudiamo la violenza contro le donne, che l’Italia ripudia la violenza contro le donne”.

Torna all'inizio del contenuto