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Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani 2022-2025

Il 19 ottobre 2022, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, del Ministro per le pari opportunità e la famiglia e del Ministro dell’interno, ha deliberato l’adozione del Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani relativo al periodo 2022-2025, in attuazione della direttiva UE 2011/36 che stabilisce le norme minime relative alla definizione dei reati e delle sanzioni nell’ambito della tratta di esseri umani e disposizioni comuni per gli Stati membri della UE.Il Piano definisce le strategie pluriennali e le azioni finalizzate alla sensibilizzazione, alla prevenzione, all’emersione e all’integrazione sociale delle vittime ed è fondato sulle quattro direttrici che a livello internazionale guidano la lotta alla tratta degli esseri umani.

Le singole azioni specifiche sono associate a tali direttrici:

  1. Prevenzione attraverso un maggior numero di azioni volte a scongiurare l’ulteriore propagarsi del fenomeno della tratta. Grande rilievo assumono le azioni di formazione continua di tutti gli operatori coinvolti al fine di migliorare la conoscenza del fenomeno, ponendo in essere anche azioni di informazione della popolazione;
  2. Persecuzione del crimine con misure volte a far progredire ulteriormente il settore giustizia, rafforzando la sicurezza delle vittime e lo smantellamento delle strutture criminali dedite al reato e la cooperazione giudiziaria;
  3. Protezione attraverso strumenti idonei a garantire le vittime, con particolare attenzione alle donne, ai minori e alle categorie vulnerabili;
  4. Cooperazione mediante azioni con carattere integrativo e di supporto, per diffondere la cultura della legalità e imprimere un nuovo corso alla storia del fenomeno.

Per la Governance  il Piano ha confermato  l’istituzione di una Cabina di Regia di coordinamento a carattere politico-istituzionale, e di un Comitato tecnico di supporto alla Cabina di Regia per garantire l’adozione di un approccio multidisciplinare e integrato tra i diversi attori, sia istituzionali che del privato sociale.  

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