L’Italia introduce il reato di femminicidio: approvata all’unanimità la nuova legge nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre 2025, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità il disegno di legge del Governo, promosso dalla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, assieme ai Ministro della giustizia, Carlo Nordio, e alla Ministra per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che introduce nel Codice penale il reato di femminicidio, che ora è legge dello Stato. Il provvedimento, già approvato dal Senato lo scorso 23 luglio, rappresenta un passo decisivo nella risposta del Paese alla violenza contro le donne e nel riconoscimento della sua specificità.
Il nuovo articolo 577-bis del Codice penale stabilisce che “chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di odio o di discriminazione o di prevaricazione o come atto di controllo o possesso o dominio in quanto donna, o in relazione al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo o come atto di limitazione delle sue libertà individuali è punito con la pena dell’ergastolo”.
Con la nuova legge sono introdotte, altresì, nel Codice penale, specifiche aggravanti, anche ad effetto speciale (con aumento significativo della pena), per tutte le ipotesi delittuose ricomprese nell’ambito del c.d. Codice rosso, come anche per i reati c.d. spia, qualora determinati dalle stesse condizioni del femminicidio:
- maltrattamenti contro familiari e conviventi lesioni personali (art. 572 c.p.);
- lesioni gravi o gravissime, deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili, omicidio preterintenzionale (art. 585 c.p.);
- interruzione di gravidanza non consensuale (art. 593-ter c.p.);
- violenza sessuale aggravata (art. 609-ter c.p.);
- atti persecutori (art. 612-bis c.p.);
- diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge-porn) (art. 612-ter c.p.).
Inoltre, la legge apporta alcune modifiche al Codice di procedura penale, in particolare con riferimento:
- al diritto della persona offesa ad essere informata e audita dal pubblico ministero personalmente;
- all’introduzione dell’obbligo di informare la persona offesa della richiesta di patteggiamento, con la possibilità per la persona offesa di presentare memorie e deduzioni;
- alla deroga del termine di quarantacinque giorni di durata massima complessiva delle operazioni di intercettazione quando si procede per il delitto di femminicidio o per i delitti da Codice rosso;
- all’esame testimoniale, prevedendo che le domande e le contestazioni siano effettuate in modo tale da evitare l'esposizione della persona offesa esaminata a lesioni della dignità e del decoro e a ogni altra forma di vittimizzazione secondaria.
Per quanto riguarda la formazione, è introdotto un rafforzamento degli obblighi formativi in materia di contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica per i magistrati e per i professionisti sanitari. Fra gli scopi della formazione la prevenzione della vittimizzazione secondaria, e la promozione di una collaborazione con tutti coloro che operano nel settore della prevenzione e del contrasto alla violenza contro le donne e domestica.
In materia di uso di sostanze stupefacenti, il Ministero della salute è istituito un tavolo tecnico permanente al fine di prevenire e contrastare aggressioni di tipo sessuale attraverso l’uso di sostanze stupefacenti composto da rappresentanti di diverse Amministrazioni, tra cui il Dipartimento per le pari opportunità, nonché da esperti con comprovata esperienza in materia di sostanze stupefacenti al fine di elaborare linee guida e raccomandazioni. Al riguardo, la legge prevede campagne di sensibilizzazione per la prevenzione delle aggressioni di tipo sessuale attraverso l’uso di stupefacenti.
Infine, sono introdotte tutele per gli orfani di femminicidio anche in caso di relazione affettiva e garanzie di accesso delle donne vittime di violenza di genere al patrocinio a spese dello Stato.
In attesa della sua approvazione definitiva, la legge è stata presentata dal Governo durante la Conferenza internazionale contro il femminicidio, organizzata in collaborazione con l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), che si è svolta a Roma il 21 novembre scorso. L’iniziativa ha riunito rappresentanti istituzionali, esperti e organizzazioni internazionali, confermando l’impegno dell’Italia nel contrasto alla violenza contro le donne e nella promozione di strumenti giuridici avanzati e condivisi finalizzati a questo scopo.
Il 2 dicembre 2025, inoltre, il Gruppo di esperti sulla violenza contro le donne del Consiglio d’Europa (GREVIO) ha pubblicato il suo primo rapporto tematico dedicato all’Italia, accogliendo con favore il significativo sviluppo del quadro legislativo nazionale. Il rapporto sottolinea come le recenti riforme dimostrino un chiaro impegno nell’attuazione della Convenzione di Istanbul e riconosce le numerose misure adottate dal Governo italiano per rafforzare la prevenzione del fenomeno e la protezione delle vittime.
Sull’introduzione del reato di femminicidio, in particolare, il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Alain Berset, ha espresso apprezzamento per il voto unanime del Parlamento italiano, definendolo “un passo importante che segna un cambiamento culturale nel modo in cui affrontiamo la violenza contro le donne e la violenza domestica. Proteggere donne e ragazze non è soltanto un obbligo giuridico, ma un imperativo morale”.